Disturbi di ansia
Gli stati d’ansia sono una reazione anticipatoria nei confronti di un evento futuro che può accadere o meno, ma che non è attualmente presente. La condizione problematica riguarda l’esasperazione dei pensieri negativi e della somatizzazione attraverso condizioni fisiche debilitanti.
Una definizione
Cos’è l’ansia e cosa significa
L’ansia è una condizione di allerta psicofisica nei confronti di un prossimo evento che viene percepito come problematico da chi ne soffre. Spesso questa condizione è difficile da diagnosticare e curare perché si ritiene una fase ovvia della propria esistenza, forse esasperata da qualche periodo particolarmente stressante. In effetti possiamo parlare anche di un’ansia fisiologica che consente all’individuo di prepararsi a un evento specifico.
Ad esempio, prima di un esame universitario o un colloquio di lavoro è normale avere ansia. Ovvero timore di ciò che potrà succedere a breve. In un meccanismo normale tutto ciò dovrebbe portare a prendere delle precauzioni. E a superare la prova in modo ottimale.
L’ansia patologica, invece, è quella che determina un impedimento, un blocco nei confronti delle sfide. E invece di aumentare la capacità di adattamento diventa il punto di partenza per una limitazione costante nei confronti delle sfide che generano, appunto, uno stato di ansia.
Concentrandoci su quella che possiamo definire ansia patologica, è giusto ricordare che ha delle caratteristiche specifiche che la differenziano da quella che può essere una semplice sensazione di preoccupazione verso un evento. In primo luogo l’ansia patologica è debilitante, impedisce di condurre le attività che rientrano nella sfera del disturbo.
Poi i sintomi dell’ansia patologica si presentano in momenti non indicati, ad esempio in largo anticipo rispetto alla data dell’evento, e con una notevole frequenza. Comprendendo quelli che sono i pilastri dell’ansia generalizzata per un periodo pari o superiore ai sei mesi. L’evoluzione porta a quelli che sono dei veri e propri attacchi di panico e fobie.
Riuscire a individuare le cause dei disturbi d’ansia è il primo passo per trovare una soluzione. In alcuni casi possiamo avere delle correlazioni tra la condizione del paziente e una certa propensione familiare, oppure ci possono essere delle terapie farmacologiche che portano come effetto collaterale l’evoluzione dei disturbi e dei pensieri ansiosi.
Un’altra causa sono i fattori ambientali. Un trauma può portare l’individuo a soffrire d’ansia nel momento in cui il pensiero si ritrova a rivivere determinate condizioni. E solo l’idea di dover rivivere le stesse esperienze può portare alla comparsa dei sintomi dell’ansia.
Anche assumere determinate sostanze stupefacenti e vivere a contatto con persone ansiose può portare a sviluppare questa patologia. In alcuni casi si parla di ansia da prestazione per intendere una condizione che si presenta nel momento in cui si avvicina una fase specifica.
La sintomatologia della condizione ansiosa è varia, collegata all’apparato nervoso autonomo che non può essere controllato dal singolo. Quindi gli effetti di questa condizione fanno apparire il paziente impotente di fronta all’avanzare delle condizioni psicofisiche di sofferenza. Quindi, quali sono i principali (e i più gravi) sintomi dell’ansia?
- Paura di morire.
- Senso di oppressione.
- Senso di pericolo.
- Respiro pesante.
- Brividi.
- Sudorazione.
- Formicolio.
- Vertigini.
- Disturbi del sonno.
- Irritabilità.
Il corollario è lungo, i sintomi riguardano aspetti psicologici e fisici. Spesso queste condizioni vengono sottovalutate, confuse con altri disturbi. Ma è di sicuro errato sminuire la centralità di una condizione che spesso si collega anche con altre patologie come la depressione.
Il disturbo d’ansia generalizzata (GAD) si definisce grazie alla presenza di attacchi d’ansia legati a condizioni che sono viste dal paziente come insormontabili e drammatiche.
Per effettuare una valutazione si prende come riferimento il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition (DSM-5). Il tempo di permanenza dei sintomi deve rispettare dei criteri ben precisi e si devono monitorare un certo numero di condizioni psicofisiche presenti nello stesso momento. La precisione del confronto è importante per evitare che l’ansia generalizzata e i relativi attacchi siano depotenziati e scambiati per altro.
Il modo per affrontare l’ansia e i disturbi legati ai pensieri che portano a questa condizione si rivolgono alla terapia somatopsichica che è perfetta per il trattamento di attacchi di panico (DAP), ansia generalizzata (GAD ) e depressione ansiosa. Ci sono casi in cui questo risulta sufficiente, altri in cui si affiancano tecniche di rilassamento e training autogeno.
Approfondisci l'argomento
Articoli su disturbi legati all'ansia
Cosa è la tanatofobia? Come si affronta la paura di morire?
La tanatofobia, o paura della morte, è uno stato di ansia persistente che comporta una fobia intensa per il proprio decesso o il processo che
Cosa sono e come affrontare i disturbi d’ansia in adolescenza
L’ansia in adolescenza è una condizione psicologica che comporta preoccupazioni, paure e tensioni. Tutto ciò interferisce con le attività quotidiane, il rendimento scolastico e le
Svegliarsi di colpo con ansia: soffri di Pavor Nocturnus?
Gli attacchi di panico sono un problema relativamente comune, che si manifesta solitamente durante il giorno, quando il soggetto è vigile. In alcuni casi, però, possono presentarsi