Privazione del cibo e obesità sono i due eccessi a cui portano, normalmente, i disturbi dell’alimentazione. Per riuscire ad affrontare questi passaggi dobbiamo saper riconoscere i sintomi dell’anoressia e i comportamenti che rappresentano un campanello d’allarme.
L’anoressia mentale, o psichica, rappresenta un quadro clinico piuttosto particolare, e di non rara osservazione, caratterizzato da un comportamento alimentare molto disturbato. L’anoressia è più frequente nelle donne nel periodo puberale o giovanile.
Epidemiological studies have shown that anorexia nervosa (AN) and bulimia nervosa (BN) are more common among females than males.
Gender Difference in the Prevalence of Eating Disorder Symptoms
Questo è ciò che riporta la ricerca di Pubmed, lo storico archivio di ricerche mediche. Ma basta questo per affrontare l’argomento dei sintomi dell’anoressia?
Quali sono i punti da ricordare quando decidiamo di prestare attenzione a come si manifesta questo disturbo dell’alimentazione così importante per la salute.
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Perché si diventa anoressici
Questo disturbo spesso colpisce persone che lottano per la propria autonomia, per un senso d’identità, per essere stimate. Il rivolgersi all’alimentazione esprime il loro tentativo di acquisire un senso di dominio. Infatti, disperati dalla loro incapacità a risolvere i propri problemi, iniziano a preoccuparsi del peso e ricavano un senso di rivincita attraverso la possibilità della manipolazione delle dimensioni corporee.
Girando col pensiero attorno al cibo, riescono ad astenersene grazie a un rigido dominio di sé, vivendo nel terrore di abbandonarsi ai propri impulsi di voracità.
Differenza tra tipi di anoressie
Il quadro clinico, caratteristico dell’anoressia primaria o tipica, va distinto dalle forme atipiche. Che sono secondarie a malattie psichiatriche note, quali:
- Stati fobico-ossessivi.
- Timore di ingerire aghi.
- Sindromi isteriche.
- Quadri depressivi adolescenziali.
- Reazioni schizoidi in pazienti apatici.
Un’altra condizione clinica dalla quale va distinta l’anoressia primaria è la sitofobia, che è caratterizzata dal rifiuto deciso di alimentarsi da parte di pazienti psicotici.
Ovvero i catatonici affetti da deliri ipocondriaci, i deliri di veneficio, la confusione mentale e le sindromi melanconiche inibite. Anche se nella pratica clinica si osservano quadri intermedio sindromi lievi o transitorie di difficile classificazione nosologica.
Primi segni dell’anoressia
I primi sintomi dell’anoressia riguardano l’insieme delle giustificazioni di chi non assume cibo accampando pretesti diversi. Come scarso appetito, fastidiose sensazioni postprandiali, ripugnanza per un gran numero di cibi proposti a tavola.
Il soggetto che soffre di anoressia si auto-provoca vomito e abusa con i lassativi, al fine di dimagrire e sottrarsi alle pressioni dei familiari che forzano l’alimentazione.
Come si manifesta l’anoressia? Il paziente, in genere, si dice preoccupato di ingrassare, di perdere la linea. Il modello estetico di riferimento si avvicina molto all’immagine longilinea ed asciutta, per cui cerca di giustificare l’adeguatezza della propria dieta in base a complicati calcoli di fabbisogno calorico minimo.
A volte, si punta verso sensazioni di peso o gonfiore a stomaco. Negando di avere un’alimentazione insufficiente, tentando di camuffare un comportamento iperattivo. Che, al contrario, evidenzierà il contrasto con le scadenti condizioni generali.
Come si manifesta l’anoressia
Il problema del cibo occupa gran parte del tempo del paziente. Che sarà impegnato a calcolare il fabbisogno, scegliere cibi non ingrassanti, sfuggire all’alimentazione.
I principali sintomi dell’anoressia, al di sotto di un aspetto di apparente adeguatezza e ostentata autosufficienza, si fondono con senso di angoscia ed insicurezza.
L’interpretazione del quadro clinico dell’anoressia è tuttora in discussione. Scartata l’ipotesi endocrinologia – in passato gran parte delle anoressie mentali venivano classificate come ipopituarismi, magrezza essenziali, morbo di Simmonds – l’anoressia mentale è considerata una situazione psicotica. Sia per la gravità del decorso, sia per l’esito e il carattere regressivo delle sue manifestazioni.
Segni fisici dell’anoressia
I sintomi visibili dell’anoressia riguardano la riduzione del cibo. Il paziente anoressico riduce volontariamente l’assunzione di tutto ciò che, dal suo punto di vista, potrebbe portare ad assumere peso. Con progressivo dimagramento fino alla:
- Emaciazione: magro, smunto, perdita di tessuti per il dimagramento.
- Cachessia: eccessiva magrezza, atrofia muscolare, deperimento.
- Amenorrea secondaria: interruzione o sospensione delle mestruazioni.
Quest’ultimo segno fisico dell’anoressia riguarda i pazienti di genere femminile. Il comportamento che porta all’anoressia si presenta senza motivi apparenti.
Sintomi psicologici dell’anoressia
Quali sono effetti e sintomi dell’anoressia? Dal punto di vista psicologico si evidenziano il rifiuto della femminilità (per le donne), del ruolo adulto e del corpo.
Non mancano perturbati rapporti parentali – specie con la madre se ansiosa, rigida e iperprotettiva – carenze e difetti durante l’infanzia nell’apprendimento ed integrazione emotiva del comportamento alimentare. Sempre in rapporto alla corretta percezione del corpo e degli stimoli della fame e della sazietà.
Secondo le più recenti sintesi interpretative relative ai sintomi dell’anoressia, si tratterebbe, in realtà, di pazienti che cercano disperatamente una propria identità. Che è basata sul rispetto di sé attraverso un rabbioso isolamento e il rifiuto del cibo.
Effetti dell’anoressia come malattia
Il complesso patologico dell’anoressico tipico può essere ricondotto a tre aspetti. Si tratta di un disturbo di proporzioni deliranti dell’immagine corporea, nel quale i pazienti si preoccupano del grado di magrezza raggiunto, ritenendo tale situazione normale e come una sorta di salvaguardia di fronte al pericolo di ingrassare.
In secondo luogo si può osservare la mancanza dell’adeguata percezione o elaborazione degli stimoli corporei. Ovvero del bisogno di nutrirsi, della sazietà e della stanchezza. Infatti, si può notare l’iperattività caratteristica di tali pazienti anche in condizione di emancipazione fisica. Ultimo aspetto?
Una sensazione diffusa di incapacità ed inefficienza che portano a fare le cose in risposta a richieste provenienti da altri, piuttosto che in base ad una propria volontà.
Come affrontare gli effetti dell’anoressia
La prognosi dell’anoressia mentale è seria. Viene segnalato un tasso di mortalità del 15-20% per cachessia o malattie intercorrenti. In forme secondarie o miste segue il destino dell’affezione determinante: la terapia è ardua e sarebbe consigliato l’allontanamento dalla famiglia. Ma anche una psicoterapia impegnata, a orientamento cognitivo-comportamentale. Vuoi maggiori informazioni?
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