La tanatofobia, o paura della morte, è uno stato di ansia persistente che comporta una fobia intensa per il proprio decesso o il processo che porta al fine vita. Questo timore può influenzare significativamente il quotidiano, portando a evitare con forza e insistenza tutto ciò che riguarda la morte.
La paura di morire è un aspetto che ci accompagna da sempre. Non c’è da stupirsi che l’essere umano sia spaventato da questo momento perché è una di quelle condizioni che supera la conoscenza umana, anche la più approfondita. Le religioni provano a dare una soluzione.
Bisogna mitigare il timore del trapasso. Ma resta sempre la paura di dover soffrire, di spegnersi in modo improvviso e senza la serenità che ci aspettiamo dopo una vita di sacrifici.
Però, in una persona equilibrata, questi pensieri vengono rilegati in un angolo della mente per far posto agli impegni quotidiani, alla progettualità delle cose semplici e più o meno piacevoli: un viaggio, una serata con gli amici, la spesa al supermercato, preparare la cena, il lavoro.
La paura della morte può riaffiorare in casi specifici ma non è un elemento dominante. Nel momento in cui ciò avviene ci troviamo di fronte alla tanatofobia. Ovvero una patologia ben specifica e documentata anche nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-V).
Cos’è la tanatofobia, una definizione
Con questo termine intendiamo la paura costante della morte e del processo che porta a questa condizione. La parola deriva dal greco thanatos e phobos che significano rispettivamente morte e paura. Si iscrive, come indicato dal già citato manuale DSM-V, nei disturbi di ansia specifica. Ovvero una paura insistente provocata da un trigger.
Le persone tanatofobiche tendono a registrare attacchi di panico e stati di agitazione nel momento in cui devono confrontarsi con una condizione che ricordi, anche lontanamente, il decesso. Da non confondere, però, con la necrofobia. Ovvero la paura dei cadaveri.
Bisogna anche ricordare la differenza tra tanatofobia e ipocondria. Quest’ultima non ha a che fare con il timore del decesso ma con la paura della condizione tipica della malattia.
I sintomi tipici della fobia di morire
Quali sono le condizioni che prova una persona affetta da tanatofobia? Un individuo che pensa sempre di morire e che ha paura di questa opzione, in modo ossessivo, registra dei segnali:
- Ansia crescente.
- Attacchi di panico.
- Evitamento di alcune condizioni.
- Pensieri ossessivi.
- Tremore e sudorazione.
- Immobilismo e pianto.
in estrema sintesi, la persona affetta da fobia della morte presenta i tratti tipici di un attacco di ansia che porta al panico, al blocco totale delle proprie funzioni. Chi soffre di questo disturbo ha pensieri costanti rivolti alla morte, immagina continuamente questo momento tragico.
E lo fa anche ipotizzando scenari improbabili. Ma tende a evitare ciò che mette a confronto con la situazione, riducendo così la propria vita e costringendosi a una situazione di limitazione.
Quali sono le principali cause di questa condizione
La domanda che si pongono molti pazienti che prenotano una consulenza e sono affetti da tanatofobia: da dove nasce la paura fobica della morte con relativi attacchi di ansia e panico?
Partendo dal presupposto che la paura di morire è sempre presente in noi, anche se mascherata e dimenticata nel quotidiano, ci possono essere cause scatenanti che possono portare verso una condizione patologica. Ad esempio, un evento traumatico che ti avvicina al decesso.
Come ad esempio la perdita di un parente o di una persona cara, una diagnosi medica personale preoccupante, senza dimenticare lo stretto legame tra una condizione adolescenziale e la paura della morte che in alcuni casi si presenta proprio nel periodo della vita in cui ci dovrebbe essere maggior vitalità. D’altro canto, già sappiamo che l’ansia adolescenziale (così come al depressione) è una condizione comune e molto diffusa tra i più giovani.
Come superare la paura di morire e vivere di nuovo
Come spesso accade in questi casi, la soluzione non è da banalizzare. In molte circostanze, stati di ansia e paura di morire vengono etichettati come condizioni semplici e passeggere.
In realtà non è così, una terapia cognitivo-comportamentale può essere la soluzione giusta per affrontare una condizione del genere, evitando l’uso di psicofarmaci ma aiutando le persone a focalizzarsi su ciò che innesca il timore per affrontarlo e superarlo al meglio.