Il meta obiettivo psicoterapeutico
Siccome è impossibile comprendere completamente le persone, oppure acquisire una completa conoscenza delle loro potenziali condizioni psicologiche, è necessario che il terapeuta abbia una comprensione generale di dove può condurre il procedimento terapeutico
Conoscere gli obiettivi d’ordine superiore della terapia aiuta il terapeuta a sapere cosa fare anche nei momenti d’incertezza
Sebbene ci possano essere molti obiettivi che possono essere perseguiti anche durante il percorso della psicoterapia, dovrebbe esserci sempre un singolo meta obiettivo che consente di mantenere la rotta.
Come il faro, il meta obiettivo psicoterapeutico permette al terapeuta di circumnavigare tra vari ostacoli senza perdersi, perché il meta obiettivo è il punto più alto, la cima verso la quale si dirigono i sotto obiettivi.
Cos'è il meta obiettivo psicoterapeutico?
Nella fattispecie, per quanto riguarda la salute mentale, il meta obiettivo che sta dietro ogni sforzo psicoterapeutico è quello di stimolare l’attivazione delle capacità e delle potenzialità non riconosciute.
“Il segreto della psicoterapia consiste nel portare il paziente a fare qualcosa che vuole fare ma che è solito non fare” – Milton Erickson
L’energia di guarigione che deriva dalla combinazione di speranza e di attribuzione di senso crea una disposizione costruttiva, perché il cliente ha bisogno di vedere che si può fare una qualche azione significativa in relazione al suo problema, in quanto, senza una ragione per l’azione, non ci sarebbe nessuna iniziativa e senza speranza non c’è progresso.
Senza fondamenta sane, la persona rivolge contro di sé le proprie energie, come, per esempio, chi affama il proprio corpo per anoressia, o, per lo meno, non è capace di chiamare a raccolta le sue risorse.
Le strategie per la soluzione di problemi
Le strategie, come un passepartout, possono essere applicate ad una varietà di situazioni problematiche, al fine di giungere, appunto, a nuove ed uniche soluzioni.
Per strategia si intende un principio fondamentale del problem solving che consente di ideare tecniche specializzate da indirizzare ad una varietà di sfide emotive e psicologiche.
Per conoscere le differenze fra una tecnica ed una strategia bisogna riconoscere che alcune particolari tecniche psicoterapeutiche, come per esempio il doppio legame, la prescrizione del sintomo, o la prescrizione paradossale possono essere raggruppate in categorie che hanno in comune una qualche funzione, ed è proprio la comprensione funzionale delle tecniche che consente al terapeuta di operare in modo deliberato.
Il terapeuta, come l’abile artigiano che realizza compiti estremamente complessi, ha l’abilità di applicare strategie esperte per risolvere i problemi e una volta che la strategia è diventata automatica l’esperto necessita sempre meno di deliberazione conscia e si affida più a risposte automatiche e con ciò aumenta l’efficenza, dato che ogni decisione conscia contiene un numero di concatenati ragionamenti impliciti.
Quindi, per portare avanti un procedimento psicoterapeutico efficace, è necessario costruire una relazione terapeutica positiva, considerando che la qualità della relazione fra terapeuta e paziente influenza fortemente i risultati della terapia.
Le caratteristiche che rendono positiva una relazione terapeutica
- l’investimento di energia
nel senso che paziente e terapeuta investono un livello elevato di energia, in modo indipendente dagli interventi seguiti - l’apertura reciproca
ovvero quando esiste un accordo sui ruoli, il paziente esprime la sua fiducia nelle manifestazioni di attaccamento al terapeuta, il quale, a sua volta, mostra di partecipare attivamente al procedimento terapeutico.
Altre caratteristiche ancora sono
- un buon contatto personale
- un certo grado di conforto
- fiducia
- comprensione reciproca
- spontaneità
- riduzione delle difese
- le migliori intenzioni di capirsi
- il sostegno
Condizioni che consentono a paziente e terapeuta di fare richieste e di confrontarsi senza mettere in pericolo la stabilità e la continuità della relazione. Oltre a queste caratteristiche, poi, sarebbe necessario che ogni terapeuta si senta a proprio agio e sicuro, sempre, di quello che fa.
Dovrebbe stabilire una relazione collaborativa in cui sia presente mutuo rispetto, condivisione e connessione fra i partecipanti, dovrebbe permettere al cliente di parlare, esplorare idee e sentimenti e sperimentare la scarica emotiva, dovrebbe avere un livello adeguato di conoscenza e di competenza per poter applicare sempre gli interventi più adeguati e dovrebbe, infine,creare comprensione reciproca e risonanza empatia fra i partecipanti.
Il comportamento e il ruolo dello psicoterapeuta
Per il terapeuta, quindi, è veramente molto importante che il paziente senta di essere coinvolto in una relazione stabile, sicura, onesta, non coercitiva, nutriente, perché questo aumenta pure la sua motivazione ed il suo impegno nel procedimento terapeutico
Affinché tutto ciò possa avverarsi è necessario che il terapeuta, oltre alle caratteristiche di empatia, fiducia, spontaneità, comprensione reciproca ed accettazione che favoriscono l’instaurarsi ed il mantenimento della relazione terapeutica, per essere un terapeuta veramente efficace, sia altresì una persona “sana”, equilibrata, comprensiva, affidabile e competente
Inoltre lo psicoterapeuta deve possedere un alto grado di stabilità emotiva ed un buon livello di consapevolezza di sé, che gli permetta di valutare attentamente i propri comportamenti e di analizzare e censurare i pensieri inadatti e di comunicare in modo sempre semplice, chiaro e mirato, soprattutto perché, il terapeuta che abbia una conoscenza approfondita di sé, riduce al minimo la possibilità di trasformare l’incontro con il paziente in una occasione di appagamento dei propri bisogni contro-transferali, circostanza che potrebbe peggiorare le condizioni del paziente.