La strategia di trattamento appropriata in psicoterapia
Il problema più difficile, per un terapeuta comportamentale, consiste nel selezionare una strategia di trattamento appropriata per un determinato paziente e, tra i fattori da considerare nell’ambito di questo processo, sono comprese le motivazioni del paziente al cambiamento, la sua capacità cognitiva, la disponibilità e la cooperazione di altre persone vicine al paziente, ed una chiara comprensione dei fattori che mantengono il problema.
Come parte dell’analisi motivazionale, il terapeuta cerca di determinare cosa cambierebbe per il paziente e per la famiglia se il comportamento inadeguato non esistesse.
Esaminando la motivazione del paziente, non è necessario considerarla come un fattore che è nel paziente e su cui il terapeuta non ha nessun controllo, infatti, al contrario, è più utile considerare la motivazione come un insieme di fattori esterni, o incentivi, che si verificano contingentemente al comportamento e che mantengono l’emissione di quel comportamento.
Il terapeuta deve costantemente fare in modo che i pazienti svolgano attività specifiche, controllino la dieta, se necessaria, facciano esercizi e molto altro ancora, in quanto, purtroppo, nonostante il miglioramento dello stato di salute e l’eliminazione dei disturbi e della sofferenza che si potrebbero ottenere seguendo il regime prescritto, molti pazienti non attuano le istruzioni che hanno ricevuto.
Rinforzare il paziente per affrontare la terapia
Il rinforzamento, ovvero rinforzo dei comportamenti competitivi, dev’essere usato per aumentare la probabilità che i pazienti compiano i comportamenti desiderati e, quindi, di conseguenza, la procedura di valutazione deve prendere in considerazione l’analisi dei rinforzi necessari disponibili ed adatti ad un particolare paziente.
Infatti è risaputo ed universalmente condiviso che ciò che funziona da rinforzo per un paziente può non esserlo, assolutamente, per un altro, quindi i rinforzi devono essere identificati individualmente per ciascun paziente e possono essere selezionati in vario modo.
Ad esempio, al fine di individuare il rinforzo singolo più adatto, un metodo molto semplice consiste nel chiedere al paziente, e/o ai familiari, cosa gli piace fare, o desidera, o che cosa il paziente perderebbe non potendo ottenere o fare ciò che preferisce.Un altro tipo di fattori da considerare nella selezione di un programma d’intervento comportamentale è il livello culturale e la capacità intellettiva del paziente, in quanto, benché sia importante coinvolgere tutti i pazienti nella progettazione e nell’applicazione del loro programma di trattamento, il grado di coinvolgimento e la collaborazione dipenderanno, in larga misura, da queste variabili.
Tuttavia è necessario precisare che le procedure comportamentali hanno avuto ugualmente successo anche quando sono state somministrate a persone con gravi deficit cognitivi, quali, ad esempio, ritardo mentale, schizofrenia, autismo.
Infatti i programmi di terapia comportamentale possono, comunque, essere applicati con successo anche senza la “comprensione” da parte del paziente, nella misura in cui è possibile applicazione degli schemi basati essenzialmente su “ricompense e punizioni”.
Il supporto di familiari, amici o insegnanti è necessario
Chiunque possa trovarsi a diretto contatto con il paziente mentre si sta realizzando il programma d’intervento comportamentale, compresi i membri dell’equipe curante, la famiglia, gli amici e gli insegnanti devono essere coinvolti nel sistema di “ricompense e punizioni”.
Infatti gli individui presenti nell’ambiente del paziente potrebbero non rinforzare i comportamenti appropriati alla salute, oppure potrebbero, di fatto, rinforzare i comportamenti inappropriati e, proprio per questo motivo, è necessario far partecipare tutte queste persone alle varie fasi del trattamento.
Tutti coloro che sono coinvolti nel programma hanno bisogno di essere rinforzati per i loro sforzi, anzi è molto importante sottolineare che tutti noi siamo, comunque, sempre molto influenzati dalle conseguenze del nostro comportamento.