Gli attacchi di panico sono un problema relativamente comune, che si manifesta solitamente durante il giorno, quando il soggetto è vigile. In alcuni casi, però, possono presentarsi inaspettatamente durante il sonno.
Ti è mai capitato di svegliarti di colpo in preda all’ansia? Allora potresti soffrire di Pavor Nocturnus, o di disturbi d’ansia notturni. In questo articolo esamineremo queste particolari condizioni, e cosa si può fare per contrastarle.
Svegliarsi di colpo con ansia: i disturbi d’ansia notturni
Innanzitutto è bene specificare che la maggior parte degli attacchi di panico e dei disturbi d’ansia notturni non sono la conseguenza diretta di sogni e incubi. La maggior parte di questi fenomeni spiacevoli si manifesta infatti nelle fasi precoci del sonno (Fase II), non durante la fase REM, che è quella associata con i sogni.
È bene poi distinguere tra:
- attacchi di panico notturni
- Pavor Nocturnus
- apnea notturna
Il Pavor Nocturnus è un disturbo del sonno molto specifico, che colpisce con più frequenza i bambini. Viene solitamente descritto come un risveglio improvviso in preda a lacrime, forte ansia, panico e sintomi vegetativi come tachicardia, sudorazione e respiro affannato. Questo tipo di disturbo si verifica nelle fasi più profonde del sonno (come la Fase IV).
I risvegli causati da apnea notturna, invece, non sono caratterizzati da ansia estrema, ma potrebbero causare l’insorgenza degli attacchi di panico notturni, poiché influiscono sulla frequenza cardiaca e sulla pressione sanguigna. L’attivazione del senso di ansia durante la notte potrebbe essere causata da una sorta di meccanismo di protezione innescato dal nostro corpo per contrastare le apnee notturne.
Svegliarsi di notte in preda all’ansia: i sintomi degli attacchi di panico notturni
Chi si sveglia improvvisamente di notte in preda all’ansia può registrare i seguenti sintomi:
- sudorazione accentuata
- tremori notturni
- nausea
- palpitazioni, tachicardia
- vertigini e instabilità
- sensazione di soffocamento
- paura di morire
- depersonalizzazione, un’esperienza soggettiva di irrealtà, di distacco o estraneità dalla propria identità
- paura di perdere il controllo di sé
- dolore o disagio al petto
- parestesia, o sensazione di formicolio o intorpidimento
Ne deriva che il soggetto potrebbe avere difficoltà a riaddormentarsi, temendo che queste sensazioni si possano ripresentare, costretto in un senso di fragilità e impotenza. Ciò può portare chi soffre di questi sintomi ad avere un sonno più leggero, fino a sviluppare insonnia e disturbi del sonno.
Perché ci si sveglia di colpo in preda all’ansia?
La causa scatenante degli attacchi di panico notturni è ancora difficile da individuare per la scienza, tuttavia è possibile identificare alcuni fattori di rischio comuni:
- fattori genetici o familiarità (ovvero avere altri membri della propria famiglia con una storia di attacchi di panico)
- aumento della concentrazione di CO2 nell’organismo (detta “ipotesi del falso allarme di soffocamento)
- eventi di vita stressanti, come perdita del lavoro, inizio di un nuovo lavoro, perdita di una persona cara, problemi familiari, separazione o divorzio, eccetera
- disfunzioni nella biochimica cerebrale
- disturbi psicologici sottostanti come ansia sociale, fobie, eccetera
- disturbo d’ansia generalizzato (o GAD), una condizione caratterizzata dalla presenza di preoccupazioni e ansie causate da eventi specifici, che è spesso sproporzionata all’impatto degli eventi stessi
Disturbi d’ansia notturni: come contrastarli
L’ansia è spesso un riflesso di chi siamo e di come ci approcciamo alla vita, per cui se intendiamo contrastare il presentarsi dell’ansia notturna occorre agire su noi stessi dal punto di vista comportamentale, e sui nostri pensieri irrisolti.
Ci sono tuttavia una serie di accorgimenti che possono migliorare la qualità del nostro sonno:
- regolare il ciclo sonno/veglia: cercare di stabilire orari regolari per coricarsi, o una routine serale per favorire il riposo, come ad esempio leggere un libro prima di dormire
- mangiare sano, non troppo tardi e in maniera eccessivamente pesante
- limitare l’uso di TV, laptop e smartphone a letto: le luci dei dispositivi elettronici possono disturbare il nostro sonno
- praticare tecniche di rilassamento per la gestione dell’ansia, come meditazione, tecniche di respirazione e training autogeno
- terapia psicologica: se l’ansia notturna è diventata ingestibile, è bene rivolgersi a uno specialista
Trovare una figura competente che possa stabilire un corretto percorso di cura per chi si sveglia di colpo in preda all’ansia potrebbe fare la differenza. Lo studio Dr. Giampaolo Falasca è specializzato anche nella cura dei disturbi d’ansia notturni, in presenza e a distanza, grazie alla terapia online. Se ti occorrono informazioni, ti basta contattarci per richiedere una consulenza in studio o anche via web a distanza!