Ansia o fobia sociale: quali sono le differenze?
Ci sono situazioni in cui è normale avere timore e provare qualcosa come la famosa ansia da prestazione. Pensa, ad esempio, alla discussione della tesi: chi non ha avuto paura di sedere in cattedra, magari davanti al pubblico, e affrontare le domande.
Possono esserci centinaia di situazioni simili ma non dobbiamo confondere la tensione che si può provare in situazioni in cui ci troviamo sotto pressione, e che fanno parte della vita, con il disturbo noto come fobia sociale. Questa è una situazione che può mettere a dura prova l’equilibrio del singolo. Vuoi approfondire?
Cos’è l’ansia sociale, una definizione
Il disturbo d’ansia sociale (noto come DAS o fobia sociale) è un disturbo della psiche riconoscibile grazie a un’intensa e continua paura di essere giudicati o valutati negativamente dagli altri in situazioni di pubblica piazza. Come sottolinea anche il sito web della salute promosso dal Governo degli Stati Uniti d’America:
Social anxiety disorder is a common type of anxiety disorder. A person with social anxiety disorder feels symptoms of anxiety or fear in situations where they may be scrutinized, evaluated, or judged by others, such as speaking in public, meeting new people, dating, being on a job interview, answering a question in class, or having to talk to a cashier in a store.
È diverso dalla semplice timidezza. Una persona che soffre di questa condizione avverte ansia o paura in situazioni in cui può essere esaminata, valutata o giudicata.
Queste possibilità includono il parlare in pubblico, incontrare nuove persone, frequentare nuove persone. ma si supera anche la sfera dell’età adolescenziale e l’ansia sociale diventa un ostacolo anche quando si deve affrontare un colloquio di lavoro o dover parlare con un cliente, un superiore, un collega. Appare chiara, quindi, la necessità di intervenire per evitare che la fobia sociale diventi un ostacolo.
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Quali sono i sintomi più evidenti?
Spesso questa patologia viene confusa con tratti caratteriali delle persone timide e introverse. In alcuni casi si pensa a una fase di passaggio anche perché i sintomi possono essere comuni anche se l’analisi di uno specialista può confermare dei tratti che rappresentano dei pattern riconoscibili del classico disturbo da ansia sociale:
- Paura o ansia in situazioni sociali.
- Timore di apparire ansiosi o imbarazzati.
- Necessità di evitare situazioni pubbliche.
- Ansia o disagio nell’essere criticati.
- Paura di essere derisi e umiliati.
- Senso di inferiorità o inadeguatezza.
Per diagnosticare il disturbo d’ansia non basta avere paura di parlare in pubblico, servono condizioni limitanti e disadattive che impediscono un vita serena. Ad esempio, chi soffre di fobia sociale non vuole essere osservato mentre mangia.
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Ci possono essere anche sintomi fisici come arrossire, sudare, tremare o procedere con voce incerta, rotta dall’emozione. A queste condizioni si possono aggiungere dei sintomi ancora più gravi come attacchi di panico e crisi di ansia non timore di morire.
Le cause di questa condizione
Non esiste una causa chiara che porta a sviluppare il disturbo da ansia sociale. In linea di massima, può essere considerata una patologia influenzata da predisposizione familiare, condizioni personali e fattori ambientali. Alcune esperienze traumatiche vissute in passato, come violenza o bullismo, possono attivare i meccanismi del DAS.
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Il trattamento della fobia sociale
Anche se il DAS può essere un disturbo importante che sancisce una qualità della vita ridotta, è possibile curare e affrontare il problema con ottimi risultati. Questo avviene grazie a due strade: la cura farmacologica e la psicoanalisi. In linea di massima, è la terapia cognitivo-comportamentale – aiuta a identificare e modificare i pensieri negativi e le paure associate alle situazioni sociali – a dare ottimi risultati.
I farmaci come gli ansiolitici possono essere utili solo in determinate situazioni, per limitare delle condizioni importanti. Però l’uso di questi medicinali deve essere sempre concordato con il medico. Vuoi una mano per affrontare l’ansia?