Autolesionismo: 3 segni inconfondibili per riconoscerlo
Chi pratica l’autolesionismo spesso lo fa perché non riesce a gestire emozioni forti, ricordi dolorosi o esperienze negative. Negli anni sono molte le motivazioni esposte dai pazienti, e spesso vanno di pari passo con la patologia di cui soffrono:
- Voler esprimere qualcosa per cui è difficile usare le parole
- Rendere pensieri o sentimenti invisibili in qualcosa di tangibile
- Trasformare il dolore emozionale in dolore fisico
- Provare la sensazione di avere il controllo
- Fuggire da ricordi traumatici
- Creare una ragione per ricevere attenzioni fisiche
- Esprimere pensieri suicidi senza togliersi la vita
Dalla depressione ai disturbi dissociativi: le cause dell’autolesionismo
Le patologie che più facilmente portano all’autolesionismo sono la depressione e i disturbi dissociativi della personalità quali ad esempio bipolarismo o disturbo borderline.
Solitamente l’autolesionismo si manifesta nei primi anni dell’adolescenza, ma può scatenarsi a qualsiasi età. Se doveste avere il dubbio che qualcuno a voi caro possa essere autolesionista, questi sono i 3 segni inconfondibili che dimostrano un pericolo concreto:
- Indossare vestiti lunghi e coprenti anche quando fa caldo
- Tagli, bruciature o cicatrici su braccia e gambe
- Esprimere sentimenti di disperazione o inutilità
Indossare vestiti lunghi e coprenti anche quando fa caldo
La persona autolesionista avrà la tendenza a coprire i tagli e le bruciature; perciò, indossa maniche lunghe e pantaloni lunghi anche nei mesi più caldi o durante l’attività sportiva al chiuso. Sarà molto difficile riuscire a fargli mettere una maglia a maniche corte, e questo è un sintomo da non sottovalutare.
Tagli, bruciature o cicatrici su braccia e gambe
Le zone dove chi pratica autolesionismo si ferisce più spesso sono i polsi, le braccia, l’interno coscia e le gambe in generale. Spesso c’è la tendenza a ferire sempre lo stesso punto fino a che non si raggiunge il limite fisico o non si infetta; perciò, se doveste notare sempre lo stesso taglio o bruciatura nello stesso punto per più settimane, anche questo è un segnale d’allarme.
Esprimere sentimenti di disperazione o inutilità
L’autolesionista ha la tendenza a commiserarsi, arrivando a scusarsi di esistere, non chiede aiuto, ma dirà frasi come: “scusami so che sono solo un peso” oppure “non servo a niente, senza di me stareste tutti meglio”. Questo è un modo di esternare la sua sofferenza interiore, non sottovalutarlo.
Vi sono altri segnali che possono suggerirti che hai a che fare con una persona autolesionista, ma se dovessi riscontrare uno dei tre sintomi sopraelencati, il mio consiglio è di rivolgerti immediatamente a uno psicologo che possa seguire e aiutare questa persona.
Se volessi saperne di più o chiedere aiuto, sono qui. Contattami ora.