Come scegliere lo psicologo o psicoterapeuta
Come individuare il professionista adeguato? Le considerazioni da valutare per effettuare una scelta adeguata per le proprie necessità sono tante. Affrontiamo insieme alcuni punti per capire come scegliere lo psicologo o psicoterapeuta
Disturbo psicologico o della mente
Per capire come scegliere lo psicologo o psicoterapeuta dobbiamo prima mettere a fuoco l’oggetto della terapia. Ogni disturbo psicologico o della mente ha delle caratteristiche cliniche che vengono individuate da alcuni elementi chiari:
- Sintomatologia.
- Tempo di inizio della sofferenza.
- Età.
- Genere del paziente.
Importante anche il numero degli evitamenti, ovvero i comportamenti che il paziente non emette più nel timore di doversi raffrontare con situazioni ansiogene. Ovvero che gli innescano ansia o reazioni emotive intense, quindi ingestibili dal paziente.
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Guarigione è uguale a cambiamento
Le terapie psicoterapeutiche hanno al loro interno un concetto di guarigione diverso rispetto a quello generale della medicina: guarigione è uguale a cambiamento. Quindi è importante stabilire un’alleanza terapeutica tra paziente e psicologo.
Questa alleanza terapeutica, che i dati di ricerca hanno ripetutamente dimostrato essere un potente fattore predittivo dell’esito del trattamento psicoterapeutico, è costituita, secondo Bordin, (1979) da tre componenti fondamentali. Vale a dire:
- Esplicita condivisione di obiettivi da parte di paziente e terapeuta,
- Definizione di compiti all’inizio del trattamento, la negoziazione tra paziente e terapeuta è un momento cruciale nella costruzione dell’alleanza,
- Legame affettivo fra i due caratterizzato da fiducia e rispetto.
Qui è possibile evincere che l’alleanza, e quindi il rapporto psicoterapeutico che ne consegue, dovrebbe essere inteso come un lavoro collaborativo fra due soggetti.
Prendendo in considerazione l’alleanza terapeutica che dovrebbe istituirsi ai fini del corretto esito terapeutico, è possibile gettare le basi per un programma terapeutico che volge alla guarigione? Come scegliere psicologo o psicoterapeuta?
La terapia cognitivo-comportamentale
La psicoanalisi è una psicoterapia elettiva per la terapia dei disturbi della personalità, fra i quali non si annoverano i sintomi tipicamente ansiosi che potrebbero essere manifestati da chi soffre di disturbi dell’emotività come:
Sarebbe più indicato una terapia cognitivo-comportamentale. Che però non può affrontare tematiche caratterizzate da forti angosce. Per le quali, appunto, sarebbe molto più indicato un approccio psicoanalitico per affrontare il tutto.
Ho messo a confronto le due tecniche per chiarire che il paziente ansioso e che soffre di disturbi dell’emotività è motivatissimo nella ricerca di qualcosa che plachi:
- Disturbo da attacchi di panico.
- Nodo alla gola.
- Oppressione al torace.
- Senso di soffocamento.
- Dispnea, ovvero una smisurata fame d’aria.
Questo stato è continuativo, spossante e difficile da sopportare. Cosa cambia tra psicologo, psichiatra e psicoterapeuta? Il terapeuta cognitivo-comportamentale propone tecniche per l’autocontrollo che non potranno essere efficaci da subito.
Lo psicoanalista proporrà l’analisi dell’inconscio e lo psichiatra prescriverà un farmaco, in genere un ansiolitico. Ovvero una benzodiazepina che ridurrà quasi a zero il fastidio della sintomatologia, ma soltanto per il periodo di azione del farmaco.
La scelta giusta per guarire
Queste considerazioni dovrebbero portare alla scelta del terapeuta. Ciò avviene attraverso una serie di valutazioni relative a ciò che cerchiamo, alle caratteristiche della sintomatologia e delle diverse psicoterapie. Per poi lasciare la valutazione dell’eventuale alleanza terapeutica che deve essere alleanza e mai accettazione.
Il legame affettivo tra paziente e terapeuta è un fattore di grande efficacia clinica, ed emerge fra le due variabili date da comportamenti, emozioni e pensieri del terapeuta e, dalle proiezioni transferali che nascono dalle esperienze passate.
Entrambi gli elementi di questa diede clinica, paziente e terapeuta, sono ciascuno dotati di una propria storia evolutiva e di un proprio mondo interno. E sono di estrema importanza nella conduzione di una terapia ben impostata ai fini dell’esito finale
Essere un amico, ma inflessibile
Come scegliere psicologo o psicoterapeuta? Il professionista con il quale ipotizzare il proprio percorso terapeutico va identificato con attenzione. Perché il terapeuta deve essere un amico, nella misura in cui ha comprensione della condizione di sofferenza.
Ma è inflessibile nella prescrizione dei giusti comportamenti e nella valutazione della giusta motivazione all’apprendere e al mettere in atto quanto appreso.
La guarigione, ovvero il cambiamento
Il ruolo del terapeuta è quello di guarire ed il motivo per il quale ci siamo rivolti a lui è di sconfiggere definitivamente i nostri disturbi. Ogni altro discorso può essere piacevole, simpatico, affascinante e interessante. Ma anche inutile e futile se non veicolato al raggiungimento della guarigione e del cambiamento.