Desensibilizzazione sistematica come terapia contro l'ansia
Il procedimento generale di una terapia dell’ansia, che può essere per diverse parti molto simile alla terapia cognitivo-comportamentale degli attacchi di panico, consiste fondamentalmente in una procedura di desensibilizzazione sistematica.
Terapia dell’ansia: desensibilizzazione sistematica
La desensibilizzazione sistematica è preceduta da un’inchiesta nella quale si cerca, innanzitutto, di accertare quali situazioni stimolo risultino ansiogene per il paziente, un po’ come si fa per le fobie, anche perché è opinione diffusa che, anche per ansia e panico, vi siano sempre elementi ansiogeni particolarmente importanti, proprio perché suscitano una forte sensibilità che è innescata da un’inclinazione naturale del paziente.
Durante quest’inchiesta preliminare, il soggetto viene avvertito che gli è consentito di aumentare oppure di modificare la lista delle situazioni, appunto ansiogene, qualora lo desideri.
Dividere gli stimoli ansiogeni per categorie
Gli stimoli che provocano ansia vengono divisi per categorie dallo psicoterapeuta e, al paziente, si richiede di classificarli in ordine decrescente di disturbo con la finalità di poter poi far riferimento alla lista delle condizioni ansiogene ottenuta come ad una gerarchia.
In un caso, ad esempio, di fobia degli aghi estesa a paura e ansia per le iniezioni, ci si riferirà alla “gerarchia dell’iniezione” e alla “gerarchia degli aghi” come principale punto di riferimento, tenendo in considerazione che le gerarchie comprendono, in media, dai 5 ai 25 gradini e la definizione delle gerarchie principali richiede, generalmente, da uno a tre colloqui che servono, inoltre, contemporaneamente, per informare il paziente sulle tecniche di desensibilizzazione e di rilassamento muscolare progressivo che verranno utilizzate.
Non appena le gerarchie sono pronte, viene comunicato al paziente quali sono gli stimoli che saranno presentati in ciascuna singola seduta individuale.
Si raccomanda al soggetto ansioso di segnalare quando uno stimolo risulta eccessivamente penoso, raccomandazione che molto importante e che mai, per nessun motivo, deve essere omessa, in quanto l’insorgere di un’ansia eccessiva nel corso della seduta può essere fatale per la buona riuscita dell’intero trattamento.
Le reazioni alla desensibilizzazione sistematica
Nella maggioranza dei casi, quasi con tutti i pazienti è possibile, osservando l’espressione del viso, la tensione del corpo, la respirazione e la tensione muscolare generale percepire l’agitazione prima ancora che il paziente stesso la segnali e, allorché si verificherà tale agitazione, il terapeuta allontanerà immediatamente quello stimolo, cercando di tranquillizzare rapidamente il paziente.
Una seduta non deve mai concludersi, nella maniera più assoluta, con una situazione di agitazione del paziente. Prima che l’agitazione si innalzi troppo, il terapeuta presenterà sempre uno stimolo “facile” nel senso che già in precedenza era stato superato con successo, è infatti questa la proprietà fondamentale e funzione della desensibilizzazione.
Terapia dell’ansia: evocare gli stimoli
Quando tutte le istruzioni sono state date ed il paziente appare rilassato, gli si chiede di evocare svariati stimoli, ad esempio, gli si chiede di di immaginare un ospedale in lontananza, chiedendogli, subito dopo, di tralasciare quest’immagine e di rilassarsi: ogni visualizzazione di questo tipo è detta presentazione ed ogni stimolo viene evocato da 5 a 10 secondi.
In ciascuna seduta si presentano da due a quattro gradini differenti e ogni gradino è presentato, generalmente, due o tre volte, alla fine della seduta, quando il numero necessario di stimoli è stato presentato, con molta delicatezza il paziente viene fatto rialzare lentamente e gli viene richiesto di riferire le proprie emozioni e reazioni.
Nel caso in cui i gradini risultano visualizzati vividamente e senza disturbi eccessivi, nella seduta successiva il terapeuta passa agli altri stimoli dove le ultime voci della gerarchia, ovvero quelle meno disturbanti, saranno presentate per prime ed il terapeuta procederà per lentamente lungo la lista,
Durante queste fasi lo psicoterapeuta terrà sempre conto del progresso raggiunto e delle reazione del paziente, in tal modo il paziente riuscirà, infine, a immaginare stimoli precedentemente nocivi, senza che questi suscitino in lui ansia e, di conseguenza a questa nuova abilità appresa, la capacità di immaginare lo stimolo nocivo verrà poi trasferita, con tranquillità ed efficacia, nelle situazioni della vita reale.
Obiettivo di questa desensibilizzazione sistematica
In una terapia per l’ansia, se utilizziamo la desensibilizzazione sistematica, lo scopo di questa tecnica è quella, fondamentalmente, di decondizionare le reazioni ansiose, per cui è necessario che il paziente sperimenti un certo grado d’ansietà durante la presentazione degli stimoli, anche se in modo leggero e controllato, anche perché l’inibizione totale dell’ansia neurotica si ottiene inibendo le reazioni ansiose per piccoli gradi, in una progressione regolare e sistematica.