Donne e depressione: le relazioni
Per una donna, le probabilità di sentirsi diagnosticare una depressione sono il doppio rispetto ad un uomo e i motivi di questa differenza sono svariati, anche se le statistiche potrebbero semplicemente riflettere una minor capacità da parte degli uomini di ammettere i propri sentimenti, ma è comunque importante ricordare che l’organismo femminile è diverso da quello maschile e tale differenza si può tradurre anche in una maggiore predisposizione alla depressione.
Una delle fondamentali differenze fra l’organismo maschile e quello femminile, ad esempio, è l’equilibrio ormonale fra estrogeni e progesterone, ovvero gli ormoni sessuali i cui livelli sono molto più elevati nelle donne e si modificano durante il ciclo mestruale, in gravidanza, in occasione del parto e in menopausa, infatti, la pillola anticoncezionale che è un’associazione di ormoni sessuali, potrebbe indurre depressione.
Sintomi e segnali fondamentali
I livelli di progesterone ed estrogeni variano nel corso del ciclo mestruale, in quanto il progesterone viene prodotto solo nei dieci giorni che precedono l’inizio delle mestruazioni, dopodiché si riduce a zero e questo è considerato uno dei fattori determinante la sindrome premestruale, normalmente identificata anche come sindrome della tensione premestruale che insorge alcuni giorni prima dell’inizio del ciclo e fà scomparire la maggior parte dei disturbi con l’inizio delle perdite ematiche.
Tensione al seno, tensione addominale, irritabilità, ansia e depressione sono i sintomi più comuni e anche se non si manifesta allo stesso modo in tutte le donne, si ritiene che tali sintomi tipicamente premestruali abbiano un’origine ormonale, infatti, secondo questa teoria, le donne che desiderano disperatamente un figlio sperano che le mestruazioni non arrivino, mentre quelle che temono di rimanere incinte sperano il contrario ma, in entrambe i casi, il ciclo è fonte di preoccupazione nei giorni precedenti.
Anche per quanto riguarda il parto e la gravidanza, i livelli di estrogeni e progesterone sono molto elevati per poi scendere vertiginosamente subito dopo il parto e questo mutamento improvviso può scatenare la depressione, infatti circa la metà delle neomamme soffre di depressione puerperale e questa è una forma che può avere una durata variabile dalle sei alle otto settimane dopo il parto, oppure può avere un esordio nel post-partum con un decorso molto più lungo, si calcola, comunque, che almeno il 15% soffre di una depressione da lieve a moderata nel periodo postnatale e una su 500 sviluppa sintomi gravi.
Principali tipi di depressione
La depressione puerperale viene sviluppata da metà delle neomamme durante la prima settimana del puerperio, in genere intorno al terzo giorno ed è caratterizzata da irritabilità e tendenza al pianto ma, fortunatamente, in linea di massima, il disturbo si risolve in pochi giorni e il sostegno indispensabile quale unico rimedio per questi casi è amore, comprensione, condivisione e vicinanza.
La depressione moderata a esordio post-partum è uno stato depressivo che si manifesta dopo il parto e spesso passa inosservato poiché spiegabile se rapportato con le difficoltà di adattamento alle nuove responsabilità e con le notti insonni.
Le forme più gravi di questa forma depressiva insorgono subito dopo la nascita, mentre quelle moderate e più frequenti possono manifestarsi in un periodo compreso fra due settimane e un anno dopo il parto, sono forme caratterizzate da sintomi che si evidenziano quando il sostegno di parenti e amici inizia a diminuire e sono, in genere, meno definite da un punto di vista sintomatico, rispetto ad altri tipi di depressione.
Infatti sovente la donna è molto ansiosa, soprattutto in relazione alla salute del neonato e all’allattamento, può apparire oppressa dai sensi di colpa ed esageratamente autocritica, è costantemente affaticata ed irritabile.
Quali sono i fattori e i rischi collegati?
Questo tipo di depressione non può essere riconducibile soltanto alle modificazioni ormonali, perché quelle più significative si verificano spesso molto prima dell’insorgenza della malattia, per cui è più probabile che tali squilibri ormonali aumentino la predisposizione, ma i fattori sociali sono altrettanto importanti.
Infatti le donne che corrono un maggior rischio sono proprio quelle che hanno avuto una gravidanza oppure un parto difficili, quando le aspettative circa la maternità e il nuovo ruolo vengono disattese o se la nascita scatena conflitti di coppia.
Solitamente, in questi casi, è indispensabile intervenire con una terapia, in quanto un recente studio ha dimostrato che la psicoterapia risulta efficace almeno quanto gli antidepressivi, perchè le donne che sono state curate hanno avuto buone probabilità di sentirsi meglio già solo un anno dopo il parto.
La depressione grave a esordio nel post-partum è una forma più inusuale di depressione grave e colpisce una minoranza di donne nelle prime due settimane dopo il parto, normalmente è più frequente alla prima gravidanza fra le donne con disturbi psichici e si ritiene che le modificazioni ormonali agiscano da elemento scatenante nei soggetti, appunto, maggiormente predisposti.
In questi casi, la donna perde contatto con la realtà fino a sviluppare talvolta deliri e allucinazioni e, in questi casi, il neonato corre gravi rischi, perchè la madre potrebbe addirittura tentare di sopprimerlo, ritenendo di doverlo salvare da un mondo crudele oppure credendo che non sia normale e quindi provocarne la morte sia un atto d’amore, per cui, quando la situazione assume questi toni di gravità la soluzione più opportuna è quella del ricovero.
Come affrontare la depressione nelle donne
La terapia, in genere, prevede la somministrazione di antidepressivi ed è possibile continuare con l’allattamento al seno, anche se và tenuta in considerazione, assolutamente, che anche piccole quantità di medicinale potrebbero passare nel latte, per cui sarebbe sempre meglio considerare l’idea di optare per il biberon.
Infine, a proposito della relazione fra donne e depressione, è necessario analizzare la menopausa, ovvero la sindrome che sviluppa la maggiore probabilità di ingenerare una depressione e spingere la donna a cercare un aiuto professionale.
Proprio perchè, in genere, coincide con la mezza età ed è da considerarsi una sindrome che, come il parto e le mestruazioni, comporta modificazioni ormonali, infatti è clinicamente dimostrato che la depressione sia molto frequente in menopausa, anche se ciò non toglie che in questa fase della vita entrino effettivamente in gioco molti fattori, infatti i figli se ne vanno, il rapporto con il partner cambia e i genitori possono ammalarsi.