Le possibili cure per la depressione
In caso di depressione lieve, in molti casi può essere sufficiente fare ricorso alle proprie risorse interiori, ma se la depressione è più seria occorre inserire queste cure, cosiddette di autoaiuto, nel quadro più ampio di una terapia vera, anche se, comunque, non è escluso che queste formule di aiuto generico possano sortire molte volte effetti benefici e favorire la guarigione.
E’ necessario prepararsi ai cambiamenti, perchè, di frequente, la depressione si innesca a seguito di una perdita, qualsiasi tipo di perdita, infatti, potrebbe innescare una depressione, infatti fra le situazioni prevedibili che possono scatenare una depressione si ricordano, ad esempio, la necessità di programmare ed affrontare lo studio da soli quando si inizia l’Università, la perdita di libertà oppure del proprio status professionale in seguito alla nascita di un figlio, la mancanza di una routine lavorativa e di contatti sociali quando si và in pensione, quindi non c’è da stupirsi se la depressione è particolarmente diffusa fra persone che attraversano queste fasi della vita.
L'importanza dei professionisti
Nel caso malaugurato in cui, invece, le misure di autoaiuto con o senza l’assistenza di un gruppo, non dovessero rivelarsi vantaggiose, allora questo potrebbe significare che ci troviamo di fronte ad un caso di depressione grave sin dal suo esordio e che è quindi necessario un intervento professionale, per cui sarebbe utile, come prima mossa, rivolgersi al proprio medico.
In quanto qualsiasi medico di base, oltre a conoscere bene la depressione e ad essere disposto ad ascoltare e a conoscere le condizioni di salute dei propri pazienti, è soprattutto in grado di verificare se i sintomi depressivi possano o meno avere un’origine organica, che è la cosa principale da stabilire.
Il medico di famiglia può prescrivere accertamenti clinici oppure avviare un trattamento farmacologico, prescrivere un periodo di malattia, piuttosto che suggerire uno specialista da consultare, oppure, in caso di emergenza, può consigliare l’intervento della guardia psichiatrica o anche semplicemente del pronto soccorso.
Dove, se necessario, sarà interpellato uno psichiatra, mentre, in caso di difficoltà particolari, gli operatori socio-sanitari dei centri psicosociali dislocati sul territorio nazionale possono effettuare anche interventi domiciliari.
Gli approcci terapeutici
Gli approcci terapeutici alla depressione sono fondamentalmente tre, e cioè, la psicoterapia, che affronteremo diffusamente in questo articolo, il trattamento farmacologico, oppure il trattamento combinato di psicoterapia e trattamento farmacologico che sono tutti trattamenti specialistici. Mentre ve ne sarebbe anche un quarto che, anch’esso specialistico, comprende la terapia fisica, ovvero quella elettroconvulsivante che è prevista soltanto nei casi di forme depressive veramente molto gravi.
Psicoterapia
La forma più comune di trattamento per la depressione, in parte perchè non comporta l’assunzione di farmaci e in parte perchè, anche intuitivamente, è la più idonea a eliminare le cause alla base della malattia, in quanto parlare dei propri problemi stando in una posizione comoda e in un ambiente adatto sembra essere la soluzione più naturale. Così come si è naturalmente portati a cercare di scoprire i motivi profondi del disagio, soprattutto quando la depressione insorge senza un motivo apparente.
Accade, tuttavia, spesso, quando si è o ci si sente depressi, di sentirsi troppo abbattuti o stanchi per mettere bene a fuoco i propri pensieri e pensare di sottoporsi ad una psicoterapia che, inoltre, peraltro si sà, richiede molto tempo e impegno.
Infatti quella di entrare in terapia non è per nulla una scelta facile ed è necessaria molta energia per affrontarla e per sceglierne l’orientamento, perchè esistono diverse scuole di pensiero, in quanto le psicoterapie si dividono in tre grandi categorie, ovvero le terapie brevi e le terapie a medio e lungo termine.
Le terapie brevi
Durano, generalmente, da quattro a venti settimane con sedute settimanali di un’ora circa e si tratta di una sorta di psicoterapia di sostegno in cui il paziente viene aiutato ad avere un maggior controllo sui problemi che lo affliggono in quel momento.
Mentre le terapie a medio termine prevedono più di cinquanta sedute, di solito a cadenza bisettimanale ma, nel caso di un trattamento intensivo, anche giornaliere, mentre quelle a lungo termine come quella psicoanalitica, possono durare anche anni, poichè in questo caso, si tratta di una psicoterapia del profondo nella quale il paziente viene aiutato a indagare il proprio passato per ricercare le cause del malessere attuale.
Le terapie brevi principali sono la terapia cognitiva e la terapia cognitivo-comportamentale e, comunque, la professionalità del terapeuta scelto che la somministra è importante almeno quanto il tipo di orientamento terapeutico, in quanto il professionista deve essere sempre uno specialista iscritto all’Ordine degli Psicologi oppure a quello dei medici.
Terapia cognitiva
Agisce specificatamente sulla strutture psichiche alterate dalla depressione e, in questo caso, lo psicoterapeuta chiede al paziente di annotare i propri pensieri negativi in modo da prendere coscienza dei percorsi mentali che li determinano, dopodiché lo incoraggia a contrastare quei pensieri negativi conducendolo ad abbandonare l’atteggiamento depressivo.
Questo metodo si è dimostrato efficace anche per la cura della depressione moderatamente grave e pare che i suoi benefici durino più a lungo di quelli derivanti dal mero trattamento farmacologico.
Terapia cognitivo-comportamentale
Si distingue da quella cognitiva perchè si concentra su sul comportamento anziché sul modo di pensare e punta essenzialmente a modificare il modo di agire, per cui il terapeuta elabora insieme al proprio paziente un programma comportamentale che lo aiuti a dormire meglio e a sviluppare una maggiore considerazione di sé.
In quanto il suo scopo è quello di aiutarlo a imparare ad abbandonare un comportamento eccessivamente passivo che è sovente il primo passo verso la guarigione.
Psicoterapia analitica
Una terapia essenzialmente considerata a lungo termine ed il suo approccio è fondamentalmente quello di far affiorare i conflitti del passato, mirando all’identificazione dei conflitti irrisolti, in quanto il paziente potrebbe averli negati, ignorati oppure rimossi, anche se questi rimangono nel subconscio all’interno del quale si esacerbano per poi ripresentarsi tutte le volte che il soggetto sarà sotto stress.
E’emblematica, a questo proposito, ad esempio, la mancata o inadeguata elaborazione del lutto per la morte di un genitore nell’età infantile o adolescenziale, quando spesso i sentimenti vengono semplicemente messi da parte, per ripresentarsi, poi, sotto altre forme nell’età adulta, situazione tipica nella quale l’obiettivo della psicoterapia a lungo termine sarà quello di portare il paziente a prendere coscienza dei sentimenti negativi rimossi, rendendoli, così, innocui.