Trauma infantile: cos'è e quanto incide sulla nostra psiche
Saper riconoscere e affrontare un trauma infantile in termini psicologici vuol dire prendersi cura della salute dei più piccoli. E questa condizione non è così lontana dalle nostre vite. Secondo il sito governativo americano samhsa.gov, più di due terzi dei bambini hanno riportato almeno 1 evento traumatico sotto i 16 anni. Secondo l’OMS:
Quasi 3 bambini su 4 – ovvero 300 milioni – di età compresa tra 2 e 4 anni subiscono regolarmente punizioni fisiche e/o violenza psicologica da parte di genitori e tutori.
Gli eventi potenzialmente traumatici includono la perdita di una persona cara, un evento catastrofico come un terremoto, incidenti, problemi gravi di salute, casi di violenza subita o assistita. Ma è limitativo ridurre il trauma infantile a un elenco di possibilità. Cosa devi sapere per gestire questi eventi nel miglior modo possibile?
Cos’è un trauma infantile, definizione
Il trauma infantile è un evento di tipo traumatico – pericoloso, spaventoso, violento – che si presenta come minaccia per l’incolumità fisica o mentale del bambino.
Quest’esperienza può scatenare una serie di reazioni fisiche ed emotive estremamente intense che potrebbero perdurare anche a lunga distanza dal trauma.
Le conseguenze di un trauma infantile
Le conseguenze, se non elaborate con un percorso di psicoterapia, possono protrarsi per anni o addirittura per tutta la vita. I bambini che hanno vissuto un’esperienza traumatica nell’infanzia mostrano difficoltà nell’identificare o esprimere emozioni.
Questi bambini potrebbero avere una limitata capacità di linguaggio nello spiegare i loro stati d’animo, rendendo così più complesso per il loro interlocutore comprenderli.
Childhood Trauma, le relazioni con il nostro cervello.
Da piccoli spesso tendiamo ad interiorizzare o esternare le situazioni che per noi risultano fortemente stressanti, correndo, con elevate probabilità, il rischio di ritrovarci a soffrire di ansia o depressione come conseguenza a lungo termine.
Quando avviene un trauma nei bambini?
Svariati studi di psicologia hanno comprovato che il modo stesso in cui veniamo al mondo, può condizionarci per tutta la vita in base a quanto traumatico è l’evento.
Nascite premature, cesarei d’urgenza, parti podalici: sono eventi che influenzano in modo inconscio la crescita e il modo di affrontare la vita. Spesso si crede che l’evento traumatico nei bambini sia tale solo quando c’è consapevolezza e ricordo nitido. In realtà i traumi psicologici dei bambini si registrano fin dalla nascita.
Come riconoscere un trauma infantile
Pensa alle fobie a cui non sai dare una spiegazione logica, a dei suoni che ti infastidiscono rispetto ad altri, degli odori (non comunemente fastidiosi) che non riesci a sopportare: questi possono essere segnali per riconoscere un trauma infantile.
Anche un atteggiamento che limita nel relazionarti con gli altri o con te stesso. Questi potrebbero essere tutti campanelli d’allarme del tuo inconscio legati ad un trauma infantile. Anche i sogni ricorrenti possono essere un segnale importante.
I segnali per riconoscere traumi infantili (fonte immagine).
Noti timore ad affrontare determinate situazioni, difficoltà nello studio o nel dimostrare emozioni, disturbi del sonno e cambi di umore repentini? Parlane subito con uno psicoterapeuta: un professionista saprà darti i giusti interrogativi e, attraverso un percorso personalizzato, giungere alla radice del problema.
Aiutare i bambini a elaborare il trauma
Un genitore vuole proteggere il proprio figlio da tutti gli eventi catastrofici e spaventosi che si possano ipotizzare al mondo. Nella realtà, il trauma infantile può arrivare comunque. E quasi ciascuno di noi ne ha uno nel suo bagaglio dell’inconscio.
Ad esempio, molti bambini sono rimasti traumatizzati a causa dell’allontanamento fisico dalla scuola, dai compagni o dai nonni durante lo stato di emergenza per il Covid19. Il trauma infantile è molto comune, più di quanto s’immagina.
L’importante è riuscire a riconoscerlo, e con l’aiuto della psicologia e di uno psicoterapeuta esperto, elaborarlo fino a renderlo un punto di forza. Il consiglio è chiaro: come genitore, non improvvisare ma lascia che sia un professionista ad accompagnare i figli verso un percorso di salute e benessere psicofisico.